MOMMSEN: storia del pensiero economico
Parte da un'idea molto precisa e pratica ponendosi dalla parte di chi prende le decisioni politiche. Costui ha bisogno di 2 consulenti, uno teorico ed uno storico. Il teorico tratta la struttura del fenomeno in questione per agire correttamente. Generalmente per agire in modo efficiente e operativo non è sufficiente un quadro teorico t, serve anche una conoscenza storica h del problema da trattare. h · t → a' (azione efficiente)
Il politico dunque deve avere conoscenza storica e teorica, o disporre di fedeli consulenti che gli forniscano tali conoscenze. È necessario capire come il prodotto h · t sia acquisito dal politico per produrre poi l'azione. Mommsen richiama così il giudizio storico, in cui storia e teoria si miscelano. È un prodotto molto complesso dell'assunzione teorica (at) e l'assunzione storica (ah); solo se ci sono queste due assunzioni è possibile esprimere un giudizio storico. Per assunzioni si intende delle premesse non dimostrate, a priori, dello storico. Vi è il fenomeno dell'invisibilità degli oggetti storici, che possono essere visibili solo con l'assunzione teorica, strumento unico per vederli. In fatti l'oggetto storico per essere storico deve muoversi, ma prima deve comparire; quando lo storico lo vede, descrive oggetto che si muove nel tempo, tangibile solo grazie alla teoria. Quando siamo di fronte al racconto di uno storico, spetta a noi capire quale sia la sua assunzione teorica. Mommsen aveva assunzione teorica di politica internazionale, senza di essa non gli sarebbe mai apparso l'oggetto storico.
Ciascuno di noi in mente ha l'immagine di città ideale finale, visione utopistica, idea di società perfetta, giusta, che vorrebbe ma che non corrisponde a quella in cui vive. La società perfetta non è per forza futura, può darsi che si voglia tornare alla società di una volta dopo una crisi, una sorta di ritorno al passato migliore. Nella società ideale ci sono solo i buoni. Avere questa idea in testa significa non solo avere immagine utopistica, ma anche dividere il mondo secondo giudizio di valore, in virtuosi e reprobi, è un giudizio assolutamente a priori. La narrazione di una storia non è altro che un racconto di una vicenda comandata dalla visione della società futura. Quando si affermeranno i cattivi ci sarà periodo buio (medioevo), quando invece si affermeranno i buoni ci sarà sviluppo (rinascimento). L'assunzione storica, intesa come idea di società futura che determina narrazione, sta a fondamento della narrazione stessa.
Le culture economiche conferiscono entrambe le assunzioni, ma non ci sono collegamenti tra at e ah. Giudizio storico è il punto con coordinate at e ah. p = (at,ah)
Per comparare la qualità degli storici bisogna inserire un terzo elemento detto quota (qd), ovvero la massa e la quantità di documentazione che lo storico ha per motivare il suo giudizio.
Si tratta di informazione storiografica, ricchezza di raccolta di reperti. L'altezza della quota è data dalla quantità di dati di cui lo storico dispone. È necessaria l'imparzialità, con distacco dagli eventi, per evitare distorsione della visione storica. Lo storico può avere at moderna e antica, cioè sarà aggiornato alle teorie moderne e applicherà la sua teoria in base alle novità, oppure si baserà su un sistema teorico già affermato. Più ci si allontana dall'origine O e maggiore sarà la qualità del giudizio, cioè at sarà più moderna.
Il giudizio storico (p) dipende sia dalle assunzioni che dalla documentazione. Quindi dipende da tre grandezze. p = (at,ah) qd
Il concetto di progresso della storia può essere presente all'interno di uno stesso gruppo di persone con stessi at e ah, con l'aumento di qd. Se si confrontano scuole con at e ah diversi, le due storiografie sono incomparabili. Esiste quindi solo progresso locale, non generale della storiografia.
Il politico dunque deve avere conoscenza storica e teorica, o disporre di fedeli consulenti che gli forniscano tali conoscenze. È necessario capire come il prodotto h · t sia acquisito dal politico per produrre poi l'azione. Mommsen richiama così il giudizio storico, in cui storia e teoria si miscelano. È un prodotto molto complesso dell'assunzione teorica (at) e l'assunzione storica (ah); solo se ci sono queste due assunzioni è possibile esprimere un giudizio storico. Per assunzioni si intende delle premesse non dimostrate, a priori, dello storico. Vi è il fenomeno dell'invisibilità degli oggetti storici, che possono essere visibili solo con l'assunzione teorica, strumento unico per vederli. In fatti l'oggetto storico per essere storico deve muoversi, ma prima deve comparire; quando lo storico lo vede, descrive oggetto che si muove nel tempo, tangibile solo grazie alla teoria. Quando siamo di fronte al racconto di uno storico, spetta a noi capire quale sia la sua assunzione teorica. Mommsen aveva assunzione teorica di politica internazionale, senza di essa non gli sarebbe mai apparso l'oggetto storico.
Ciascuno di noi in mente ha l'immagine di città ideale finale, visione utopistica, idea di società perfetta, giusta, che vorrebbe ma che non corrisponde a quella in cui vive. La società perfetta non è per forza futura, può darsi che si voglia tornare alla società di una volta dopo una crisi, una sorta di ritorno al passato migliore. Nella società ideale ci sono solo i buoni. Avere questa idea in testa significa non solo avere immagine utopistica, ma anche dividere il mondo secondo giudizio di valore, in virtuosi e reprobi, è un giudizio assolutamente a priori. La narrazione di una storia non è altro che un racconto di una vicenda comandata dalla visione della società futura. Quando si affermeranno i cattivi ci sarà periodo buio (medioevo), quando invece si affermeranno i buoni ci sarà sviluppo (rinascimento). L'assunzione storica, intesa come idea di società futura che determina narrazione, sta a fondamento della narrazione stessa.
Le culture economiche conferiscono entrambe le assunzioni, ma non ci sono collegamenti tra at e ah. Giudizio storico è il punto con coordinate at e ah. p = (at,ah)
Per comparare la qualità degli storici bisogna inserire un terzo elemento detto quota (qd), ovvero la massa e la quantità di documentazione che lo storico ha per motivare il suo giudizio.
Si tratta di informazione storiografica, ricchezza di raccolta di reperti. L'altezza della quota è data dalla quantità di dati di cui lo storico dispone. È necessaria l'imparzialità, con distacco dagli eventi, per evitare distorsione della visione storica. Lo storico può avere at moderna e antica, cioè sarà aggiornato alle teorie moderne e applicherà la sua teoria in base alle novità, oppure si baserà su un sistema teorico già affermato. Più ci si allontana dall'origine O e maggiore sarà la qualità del giudizio, cioè at sarà più moderna.
Il giudizio storico (p) dipende sia dalle assunzioni che dalla documentazione. Quindi dipende da tre grandezze. p = (at,ah) qd
Il concetto di progresso della storia può essere presente all'interno di uno stesso gruppo di persone con stessi at e ah, con l'aumento di qd. Se si confrontano scuole con at e ah diversi, le due storiografie sono incomparabili. Esiste quindi solo progresso locale, non generale della storiografia.