Crisi e sistemi di vigilanza
Crisi: alla fine degli anni Novanta una crescita sempre più sostenuta dei Paesi emergenti è stata accompagnata dalla crescita anche di molti squilibri, tra cui quello della bilancia dei pagamenti. Allo stesso tempo la forte espansione del credito ha ridotto la percezione e dunque il prezzo dello stesso, così da portare i premi di rischio ai minimi storici ed i prezzi delle attività reali e finanziarie alle stelle. L’innovazione finanziaria poi rendeva possibile gestire il rischio con modalità che permettevano di ripartirne l’entità in modo molto articolato, creando l’impressione che fosse quasi possibile azzerarlo. Quando, in seguito al rialzo dei tassi ed al rallentamento del ciclo economico, si sono verificate le prime difficoltà di rimborso dei mutui sub-prime, le principali istituzioni finanziarie internazionali hanno subito registrato perdite sensibili.
Il sistema di vigilanza prudenziale, che negli ultimi decenni ha preso sempre più posto rispetto a quella strutturale, è stato a dire il vero una delle tante cause scatenanti la recente crisi economico-finanziaria. Il sistema vigente infatti consiste in un sostanziale autocontrollo degli intermediari finanziari, che se non accompagnato da una supervisione attenta di organi istituzionali appositi, può portare numerosi problemi. Non c’è stato infatti un adeguato sistema di sanzioni che disincentivasse gli operatori del mercato bancario a dissimulare il sistema dell’autocontrollo e quello della vigilanza. Quello che si dovrebbe cercare di fare è creare la convinzione che i controlli sulla gestione da parte delle stesse banche contribuiscono alla creazione di valore dell’azienda. Molti operatori, infatti, hanno agito in quest’ottica (ad eccezione dei problemi della crisi). Un altro problema importante era la mancanza di regolamentazione di intermediari non bancari, dovuta alla presunzione sbagliata che questi non fossero collegati con le banche.
In sintesi: le cause scatenanti la crisi sono state da una parte la politica economica degli Stati Uniti, che ha permesso al Paese di vivere oltre le proprie possibilità grazie ad un mix di bassi tassi d’interesse e ridotta imposizione fiscale; dall’altra importanti lacune sul fronte regolamentare. E’ necessario dunque un sistema finanziario con più capitale, meno debito, più regole. E’ necessario poi un maggiore grado di trasparenza in materia di rischi.