Concorrenza tra imprese
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Concorrenza
→ il mercato è basato sulla libertà di concorrenza, ovvero la libera competizione per acquisire e conservare la clientela. È un corollario della libera iniziativa economica privata, ma non deve ledere l'interesse economico nazionale (art. 2595). Limiti all’attività imprenditoriale A tale riguardo la legge impone dei limiti specifici alle attività imprenditoriali: 1. limiti negoziali, derivanti da determinati tipi di contratti o clausole\patti (es. cartelli di zona – di prezzi – di condizioni contrattuali); 2. limiti legali, a tutela di un determinato imprenditore → es. divieto di concorrenza ex art. 2557 imposto a tutela dell'acquirente a chi aliena l'azienda, il quale deve astenersi nei 5 anni successivi al trasferimento dall'iniziare una nuova attività d'impresa che per oggetto – ubicazione – altre circostanze sia idonea ad attirare la clientela dell'azienda ceduta. È un divieto derogabile, ampliabile, non di durata ma di contenuto, che non può e non deve impedire ogni attività professionale dell'alienante. Ha carattere relativo in quanto sussiste nei limiti in cui la nuova attività sia potenzialmente idonea a sottrarre clientela all'azienda ceduta. Questa fattispecie tutela l'acquirente nel mantenimento della clientela e dell'avviamento soggettivo, ma anche l'alienante limitando la sua libertà di iniziativa economica solo per un periodo limitato; 3. limiti legali, a tutela di tutti gli imprenditori → concorrenza sleale = generico dovere di astenersi da determinate forme di concorrenza produttive di particolari pregiudizi, e dovere di rispettare quelle norme di costume che costituiscono la correttezza professionale. I consumatori godono di un vantaggio indiretto consistente nella repressione di mezzi scorretti nella competizione tra gli operatori del mercato. Atti tipici di concorrenza sleale sono gli atti di confusione o imitazione e gli atti di denigrazione o vanteria. Gli atti atipici sono tutti quelli compiuti da chiunque si avvale direttamente o indirettamente di mezzi non conformi ai principi di correttezza professionale ed idonei a danneggiare l'altrui azienda (es. pubblicità menzognera, concorrenza parassitaria, boicottaggio economico, storno di dipendenti, dumping …). Le azioni di tutela esperibili dall'imprenditore colpito vanno dall'accertamento dell'illecita concorrenza altrui, l'azione di rimozione degli effetti che possono continuare a crearla, l'azione di inibizione alla continuazione o ripetizione di atti di concorrenza sleale, fino all'azione di risarcimento dei danni. |